STRUMENTAZIONE

Esame Bia

L’analisi vettoriale di impedenza bioelettrica, o bioimpedenziometria, è attualmente il metodo di elezione per valutare la composizione corporea. 
Perché è così importante conoscerla?
La composizione corporea è strettamente dipendente dallo stato di nutrizione; la salute è in larga parte influenzata dallo stile di vita ed ovviamente da come e quanto si mangia.
Sappiamo bene che la bilancia è uno strumento importante ma estremamente approssimativo nel dare indicazioni riguardo alle fisiologiche modificazioni del nostro corpo (ad esempio lo stato di idratazione). La bilancia registra una “massa” costituita dalla somma di varie componenti corporee: la MASSA MAGRA (rappresentata da acqua, massa cellulare e massa extracellulare) e la MASSA GRASSA, ma non è in grado di indicarci quale componente contribuisce di più al peso.
Conoscere la propria composizione corporea e seguirne i cambiamenti nel tempo ci consente un importantissimo monitoraggio del nostro stato di benessere e, conseguentemente, di salute, mentre la semplice misura del proprio peso è limitante e spesso fuorviante. Attraverso l’esame BIA possiamo capire con esattezza se la variazione di peso registrata dalla bilancia è dovuta a diminuzione o aumento di liquidi (ad esempio dopo un pasto particolarmente saporito o nell’imminenza del ciclo mestruale nelle donne) o a variazioni della massa magra, grassa o muscolare. La corretta interpretazione dei dati fornisce al professionista elementi di valutazione del percorso nutrizionale e/o dell’adeguatezza dell’attività fisica.
La tecnica si basa sulle differenti caratteristiche di conducibilità elettrica delle componenti corporee. I tessuti biologici sono infatti caratterizzati da una diversa impedenza: l’opposizione che il corpo offre al passaggio di una corrente alternata a bassissima intensità e frequenza.

Il test è rapido (meno di 5 minuti), non invasivo, indolore, innocuo e ripetibile. Il test si esegue in posizione distesa con braccia distanti dal tronco e gambe leggermente divaricate. Due coppie di elettrodi (tecnica tetra polare mano-piede) vengono applicate sul dorso della mano e del piede destro del paziente e collegati all’analizzatore. Viene quindi iniettato un impulso di corrente alternata a 50 kHz d’intensità innocua per i tessuti (400 mA). L’analizzatore (Bia 101 anniversary, Akern) restituisce le due componenti del vettore impedenza (Resistenza (Rs) e Reattanza (Xc)) in ohm. Un software (Bodygram Plus, Akern), sfruttando equazioni di regressione che generalmente includono statura, peso, età, e sesso, elabora le misure di impedenza fornendo in tal modo valori numerici stimati in kg e % di Massa Magra, Massa Grassa, BCM (massa cellulare metabolicamente attiva), rapporto Massa Magra/Massa Grassa, % e l di Acqua Totale, Acqua Intracellulare, Acqua Extracellulare, Metabolismo Basale e Fabbisogno Energetico giornaliero.
Per l’esecuzione del test non è richiesta una preparazione particolare, sarebbe preferibile tuttavia mantenere un’idratazione costante ed evitare allenamenti molto intensi nelle ore precedenti.

Adipometria

La stratigrafia è una tecnica che consente di eseguire scansioni bidimensionali di alcune sedi anatomiche, permettendo la valutazione reale della morfologia del tessuto adiposo e delle fasce muscolari. 
Lo strumento utilizzato, l’Adipometro (Hosand), utilizza la tecnologia degli ultrasuoni in riflessione e consente di misurare gli spessori degli strati sottocutanei con una precisione che va dai 2 ai 4 decimi di millimetro (a seconda del distretto anatomico valutato) e ad una profondità fino a 10 cm.
La stratigrafia consente di effettuare valutazioni sia quantitative che qualitative delle varie aree anatomiche di interesse. È possibile infatti :
  • valutare lo spessore di cute, grasso superficiale, grasso profondo, fasce muscolari e monitorare la loro evoluzione durante un percorso di dimagrimento o un incremento di attività fisica.
  • riconoscere un tessuto adiposo attivato, che sta “bruciando” da uno metabolicamente più statico ed un muscolo ben allenato da uno meno tonico, permettendo l’apporto di adeguate misure correttive.

Plicometria

La plicometria è una tecnica che consente la misurazione delle pliche sottocutanee, ossia dello spessore del doppio strato di cute e del tessuto adiposo sottocutaneo in vari distretti anatomici. Si basa sul presupposto che lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo sia proporzionale al grasso corporeo totale, cosa non sempre vera.
La misura viene effettuata con il Plicometro: uno strumento che può essere paragonato al calibro di un meccanico in quanto è costituito essenzialmente da una pinza e da una scala graduata che misura la distanza tra le punte.
La misurazione si effettua prendendo la plica cutanea tra pollice e indice, si applica lo strumento esercitando una pressione costante e standardizzata, quindi si effettua la lettura. Per diminuire l’errore si effettuano tre misurazioni consecutive e si ricava la media.
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